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Settimo Torinese (To) , 29/11/2003
Ministra, è meglio che ci dia retta! Lasci perdere!
di Toni Colloca - portavoce del CO.CI.SE. DI SETTIMO T.SE (TO)

COCISE - COORDINAMENTO CITTADINO GENITORI-SCUOLA DI SETTIMO TORINESE TORINO
CONTRO LA CONTRORIFORMA MORATTI

BOLOGNA - SABATO 29 NOVEMBRE 2003
A BOLOGNA UNA GRANDE MANIFESTAZIONE CONTRO L'OTTUSITA' DI UNA MINISTRA CHE NON HA LA SCUOLA PUBBLICA NEL SUO CORREDO INTELLETTUALE E NEL SUO DNA, CONTRO LA DEMOLIZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA, CONTRO L'ABROGAZIONE DEL TEMPO PIENO E PROLUNGATO,

Grazie a tutti i bambini che saranno a Bologna, la LORO presenza nella lotta per la difesa del Tempo Pieno è un segno molto importante e festoso. Grazie a tutti i genitori, alle mamme in particolare, grazie a voi è possibile sperare in una scuola migliore, VOI siete attente al futuro dei vostri figli e non permetterete a nessuno di renderlo più grigio, triste e piatto.


La Ministra Moratti non ha voluto sentir ragioni, non ha voluto ascoltare la voce delle mamme, dei genitori, degli insegnanti, la loro voce avrebbe insegnato ad una ministra incompetente, cos'è veramente la scuola di base italiana. Con l'arroganza che le è connaturata, la signora ministra, ha voluto servirci la sua minestra avvelenata, ma noi, genitori e insegnanti, cittadini democratici di questo Paese, Le diciamo, No, cara ministra, non mangeremo la sua minestra avvelenata.
Nemmeno ci berremo le fesserie che lei racconta tramite gli spot pubblicitari in TV, spot che costano svariati milioni di Euro che potrebbero essere impiegati per ragioni più intelligenti: ad esempio per sanare le strutture scolastiche che sempre più spesso sono pericolanti e rischiano l'incolumità dei nostri figli, oppure per finanziare meglio la didattica e i laboratori della scuola pubblica.

La ministra, al contrario, sta inondando da mesi le edicole e le scuole, di opuscoli che NON spiegano con la forza delle argomentazioni, ma dichiarano con la sottile strategia della propaganda pubblicitaria, solo alcune parziali informazioni su tutto l'impianto di riforma.
Il risultato di tale propaganda è una colossale opera di disinformazione a cui si aggiunge l'opera di giornalisti molto pigri, spesso disinformati, a volte in malafede, che non si prendono la briga di approfondire le notizie, bensì, si limitano a ripetere pappagallescamente, ciò che dichiara la ministra.
Questo modo di fare non è giornalismo, questa attività non è un'onesta inchiesta giornalistica, questa è solo subordinazione supina al potere del Palazzo.
(D’altronde se si censura una trasmissione televisiva, cioè una innocua rappresentazione, come quella di Sabina Guzzanti, considerandola pericolosa (davvero fenomenale!) si può ben immaginare che anche noi genitori, verremo sempre censurati dall’informazione, poiché siamo cittadini di un paese a sovranità informativa limitata. C’è veramente di che preoccuparsi).


IN QUALE CONTESTO SI INSERISCE LA CONTRORIFORMA?


La ministra ha voluto togliere dal nome dato al ministero il termine PUBBLICA, ora, infatti il ministero si chiama MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA, la sparizione dell'aggettivo Pubblica, la dice lunga, sul disegno che ha in mente la ministra, basta un esempio: nella finanziaria vengono stanziati per la scuola pubblica, cioè per il 95% dell'istruzione italiana, una cifra ridicola di 90 milioni di Euro in tre anni; mentre per la scuola privata, cioè per il 5% dell'istruzione, sono stati già stanziati 30 milioni di Euro, più altri 100 milioni iscritti nella finanziaria. 130 milioni di € ai privati, contro 90 al pubblico. Cosa significa una tale sproporzione? Significa che il disegno (sulla falsa riga della scuola americana) è quello di diminuire progressivamente l'importanza della scuola pubblica per "liberare le risorse e le energie per il business della scuola privata.

Una politica da Robin Hood al contrario, rubare ai moltissimi meno abbienti, per dare ai pochissimi ricchi. L'altro obiettivo è quello di trasformare la scuola pubblica in un servizio a domanda individuale, cioè, ogni cittadino dovrà richiedere e pagare un determinato "servizio" di istruzione altrimenti non ne potrà usufruire. Se questo principio è comprensibile per la mensa, diventa intollerabile se lo applichiamo alle discipline formative e al complesso di attività formative che sono svolte dalla scuola pubblica.

MA ALLORA, COSA VOGLIAMO NOI GENITORI PER IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI?


Noi vogliamo una scuola pubblica, la migliore possibile, che non discrimini, ma che consenta a tutti di accedere con pari opportunità al diritto allo studio. Che garantisca una reale integrazione degli alunni in situazione di svantaggio, di handicap, ai bambini che vengono da altri paesi del mondo.
Vogliamo una scuola con classi poco numerose, dove tutti i bambini, possano essere seguiti con la dovuta attenzione, dove possano apprendere con tempi distesi e adeguati alla loro maturità.
Vogliamo scuole con laboratori attrezzati e con sussidi didattici adeguati.
Vogliamo scuole sicure.
Vogliamo che venga esteso il modello pedagogico del Tempo Pieno, che tutti i sistemi di istruzione ci invidiano; modello che viene sempre riconosciuto nella sua validità dai veri pedagogisti.
Non permetteremo né a questo, né ad altri ministri, di toglierci il Tempo Pieno, non permetteremo che la scuola pubblica venga dequalificata e demolita.
Saremo presenti sempre, con le mamme in prima fila, per difendere il futuro dei nostri figli.


IL TEMPO PIENO NON SI TOCCA. ABROGHIAMO LA CONTRORIFORMA MORATTI.

GIU' LE MANI DALLA SCUOLA PUBBLICA. BASTA CON I FINANZIAMENTI AI PRIVATI E ALLE SCUOLE PRIVATE.

PRETENDIAMO COME CITTADINI DI QUESTO PAESE, DI ESSERE CONSULTATI e ASCOLTATI OGNIQUALVOLTA SI VOGLIA PROCEDERE A MODIFICARE UNA ISTITUZIONE FONDAMENTALE QUAL E’ LA SCUOLA,

PRETENDIAMO UN MINISTRO COMPETENTE ED ATTENTO ALLA DIFESA E AL MIGLIORAMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA.

GRAZIE A TUTTI PER LA VOSTRA ATTENZIONE

TONI COLLOCA - PORTAVOCE DEL CO.CI.SE. - COORDINAMENTO CITTADINO GENITORI-SCUOLA DI SETTIMO TORINESE TORINO