IL TRENO DELLA MEMORIA
Un ritorno in un passato tremendo e pauroso, dove tutti vedevano morire
altra gente e parenti cari: la 2° Guerra Mondiale.
TAPPA 1: Siamo andati vicino a un
carro-treno e un signore ci ha spiegato la via che percorrevano i deportati:
“ Su quei treni della morte c'erano centinaia di persone ammucchiate le
une sopra le altre, che soffrivano la fame, la sete, la puzza, il gelo e
alcune persone cercavano di scappare dai tetti: alcuni riuscivano
nell'impresa, altri morivano o si ferivano gravemente. Venivano deportati
oppositori politici, ebrei, omosessuali, testimoni di Geova, negri e gente
presa a caso trovata nelle strade......
“ Poi ci hanno rinchiusi in un
vagone e ci hanno fatto sentire la sensazione che si provava con quelle
poche e piccole finestrelle".
TAPPA 2: Siamo andati alla
biblioteca e abbiamo intervistato un superstite dei lager.
“Durante la guerra ero un
ragazzino di 14 anni. Mi portavano via dalla mia patria e dalla mia casa.
Non sapevo la mia destinazione, e non avrei mai creduto di fare una brutta
fine. Ci stavano portando in un campo di concentramento in Austria:
MAUTHAUSEN.
Eravamo divisi maschi da femmine. Arrivati c'erano migliaia di persone:
alcune già li da tempo e altri appena arrivati come me.
Si lavorava una settimana di
giorno e una di notte. Il maggior dispetto che potevamo fargli era resistere
e non morire.Sono stato fortunato perché ben due volte ho rischiato la
vita.
Una fortuna era stata di stare
per due mesi nascosto in infermeria. Per qualche giorno ho dei vuoti di
memoria.
Ora sono vivo e sono
contentissimo.
Erika Guastamacchia
POESIA
In quei
vagoni bui,
in quel
campo nemico,
in quel
brutto ricordo,
hanno
perso la vita
tantissime
persone.
Tutto
questo non è da dimenticare,
ma nemmeno
da ripetere:
per nessun
motivo.