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Il Progetto Multimedialità e
lettura
L’introduzione e l’utilizzo delle nuove tecnologie pone la nostra società
di fronte a nuovi problemi, apparentemente contraddittori: innanzitutto
il disorientamento dell’utente di fronte al bombardamento
delle informazioni, la dicotomia tra il linguaggio e l’utilizzo
esclusivo delle immagini, l’uso acritico dei mezzi di comunicazione
di massa.
Il Comune di Settimo ha individuato nel raccordo tra la lettura e la
multimedialità una modalità efficace per affrontare positivamente
questo problema. Tenterò di fare una brevissima cronistoria, perché si
comprendano le motivazioni che stanno all'origine di questo Progetto.
Cinque anni fa il Comune ha realizzato tredici laboratori di lettura,
uno per ogni scuola dell’obbligo della città, e conduce ancor ora
per il tramite della biblioteca civica un’azione di supporto e di coordinamento,
che permette di proseguire un lavoro di ricerca, di confronto metodologico,
di verifica dei risultati, di utilizzo razionale delle risorse professionali
esistenti.
Il progetto tende a favorire nei giovani lo sviluppo del gusto e del
desiderio per la lettura, che siamo convinti conducano alla conquista
della capacità di comprensione, di confronto e rielaborazione dei testi
scritti, all'affinamento della sensibilità estetica e del senso critico,
all'acquisizione di abilità complesse utili alla crescita globale ed equilibrata
dell'uomo e del cittadino, di quell'uomo e cittadino che, comprendendo
a fondo i messaggi dai quali è sollecitato, analizza, confronta, riflette,
decide in completa autonomia.
Per perseguire un obiettivo tanto ambizioso, il cui valore è sociale oltre
che culturale, è stato necessario ricorrere alla convergenza sinergica
di tutte le risorse disponibili sul territorio. Di conseguenza la
realizzazione del progetto ha visto confluire il coinvolgimento di
soggetti istituzionali diversi e complementari per competenze e professionalità.
Abbiamo in questo modo sperimentato come la stretta collaborazione tra
gli istituti scolastici e l'ente locale sia in grado di ottimizzare l'utilizzo
delle risorse umane, professionali e finanziarie disponibili, di stimolare
il confronto tra le diverse metodologie adottate dalle scuole, di favorire
l'aggiornamento professionale sia degli insegnanti sia dei responsabili
della biblioteca civica, di sviluppare progressivamente la sensibilizzazione
dei bambini, dei giovani, dei genitori sull'importanza educativa, culturale
e sociale della lettura.
Dopo aver avviato e consolidato il "Progetto Lettura" è
sopravvenuta inevitabilmente la considerazione che per operare con efficacia
in un contesto sociale sempre più complesso si rendesse necessaria una
trasformazione dello stesso progetto, nel senso di un adeguamento alle
istanze socio-culturali prodotte dalla globalizzazione, e questo coerentemente
con la trasformazione che si impone sia alla struttura scolastica,
sia a quella delle biblioteche, per limitarci alle realtà che in questo
contesto stiamo prendendo in considerazione.
Si può in effetti guardare alla globalizzazione con preoccupazione
per i problemi che solleva, ma la sua inevitabilità è indiscutibile,
così come indiscutibile è il fatto che essa non sia solo portatrice di
problemi, ma costituisca anche un nuovo spazio per l'espressione della
creatività umana.
Ci siamo dunque posti il problema della gestione corretta della dicotomia,
che riteniamo più apparente che reale, tra linguaggio verbale e visualità.
Se fino a oggi il linguaggio verbale ha avuto il predominio assoluto come
mezzo per comunicare, ma anche come mezzo per pensare, capire, esprimere
idee e sensazioni, dobbiamo oggi tutti quanti fare i conti con una nuova
tecnologia, capace di mettere in discussione il primato del linguaggio
verbale.
Come possono reagire la scuola e tutti gli organismi istituzionalmente
preposti all'educazione? L'unica strada percorribile per ottenere risultati
positivi è quella di esplorare direttamente portata, articolazioni e senso
di questa novità e di imparare a utilizzarla nel modo migliore, è quella
cioè di collocarsi al centro del processo di sviluppo di questo artefatto
tecnologico.
Del resto, se è vero che il computer ha implicazioni così ramificate e
così profonde in ogni aspetto della nostra società, non è pensabile che
un individuo si prepari a vivere nella società attuale, e in quella dell'immediato
futuro, senza aver acquisito familiarità con il computer e con le
sue potenzialità.
Ora non è possibile approfondire in modo esaustivo il tema legato
alle grandi capacità del computer di conservare, organizzare, trasmettere,
ricevere, ricercare e trasformare un'enorme quantità di informazioni di
tutti i tipi, in tutte le modalità percettive e comunicative e di interagire
almeno potenzialmente con grande facilità e versatilità con chi è seduto
davanti allo schermo.
Devo comunque precisare gli obiettivi fondamentali su cui si basa il progetto
che stiamo costruendo: questi obiettivi tendono a sviluppare idee
e tecniche creative per utilizzare il computer come strumento di apprendimento;tendono
a favorire la comprensione di meccanismi, processi, fattori, relazioni,
traducendo i modelli simulativi in laboratori didattici virtuali, cioè
in ambienti in cui ciascuno possa manipolare variabili e osservare
gli effetti delle sue simulazioni; tendono insomma a interagire
con la tecnologia per utilizzarla al meglio, per integrare linguaggio
e visualità come mezzi di conoscenza, comprensione e comunicazione, per
rendere insomma l'utente, anche nell'era del computer, capace di operare
le proprie scelte in piena consapevolezza.
Nella nostra città funziona quindi da circa tre anni la Biblioteca
Multimediale, come sezione della Biblioteca
Civica.
Essa è intesa non solo come luogo in cui si possano trovare utili forme
di alfabetizzazione informatica, ma anche come "casa delle tecnologie",
dove chiunque possa recarsi, familiarizzare con le nuove tecnologie e
imparare a usarle.
Essa è intesa però soprattutto come "casa dell'apprendimento
flessibile", dove un ruolo importante assumono la
sperimentazione, la verifica, il controllo, l'indirizzo dello sviluppo
futuro di queste nuove tecnologie, per sviluppare nei giovani l'abitudine
alla ricerca personale delle informazioni e per rafforzare la loro capacità
di usare gli strumenti tecnologici come supporti essenziali nei processi
di apprendimento.
Anche in questo caso dunque è stato indispensabile creare un collegamento
sistematico con le scuole, analogo a quello utilizzato per il progetto
lettura, grazie al quale è stata creata una rete di laboratori d’informatica
funzionanti all'interno delle scuole e strettamente collegati a quelli
di lettura e alla Biblioteca Multimediale.
Anche in questo caso esiste un gruppo di coordinamento, formato da referenti
delle singole scuole e della mediateca, e guidato da esperti nel settore
dell'innovazione in campo educativo-didattico.
Si tratta di un'esperienza pilota, che sta tra l'altro realizzando un
sito dedicato alle scuole della città, dove ciascuna realtà può esprimersi
in modo autonomo, sia pure in un rapporto di collaborazione e di coordinamento
con tutti i soggetti che partecipano al Progetto.
La mediateca fornisce inoltre, grazie
alla collaborazione del settore informatico dell'Azienda
Sviluppo Multiservizi, il supporto tecnologico necessario, mentre
la stessa Azienda cura il progressivo collegamento per fibra ottica.
Il passaggio immediatamente successivo,
che costituisce l'evoluzione naturale del progetto, sarà rappresentato
dalla sua estensione a realtà esterne al nostro territorio, con una particolare
attenzione ai progetti comunitari.
Riteniamo inoltre stimolante pensare
che la nostra mediateca, ampliando ed approfondendo una ricerca già avviata,
possa divenire un'occasione di interessante sinergia tra il pubblico e
il privato, cioè tra chi, come noi, ha a cuore l'educazione della collettività
e chi produce hardware, software, contenuti, idee, volendone trarre un
profitto economico. Ebbene, la mediateca potrà utilmente costituire, con
la partecipazione attiva del mondo della scuola, uno strumento per le
aziende per sperimentare, migliorare il prodotto, adeguarlo alle esigenze
formative, contribuire a uno sviluppo economico fondato su principi di
qualità e di utilità sociale oltre che di mercato.
La politica giovanile adottata in
questi anni dall'Amministrazione comunale ha teso soprattutto alla realizzazione
di una rete di interventi che fornisca ai giovani strumenti adeguati per
comprendere la complessità del mondo in cui vivono, per sviluppare i propri
interessi, costruire la propria professionalità e orientare la propria
vita in modo consapevole.
I primi risultati conseguiti con
il progetto "Trovarsinrete" mi confortano nel ritenere che esso
si collochi a pieno titolo e positivamente all'interno di questa politica.
L'Assessore Giuliana Degiorgi
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