INTERVISTA A MIO ZIO: UN PARTIGIANO di Ilaria R. Essere Partigiano voleva dire non avere l' ideologia Fascista; alcuni diventavano Partigiani si univano a noi per motivi pratici. Eravamo in basi nascoste . Ci rifugiavamo in montagna e costituivamo delle formazioni militari anche con gli anti-fascisti e militari che si rifugiavano in montagna dopo l' armistizio; ci rendemmo conto che quasi tutti i fascisti erano rimasti in città. Nel 1943 avevo 18 anni e nel 1945 ne avevo 20, in quegli anni ho incontrato dei militari stranieri, soprattutto ufficiali inglesi che venivano paracadutati e avevano il compito di fornire informazioni e tenere i contatti tra i partigiani e gli alleati. Le nostre armi provenivano dalle caserme assaltate dal popolo quando l' esercito si disfece. Non esistevano delle divise vere e proprie, solo i soldati avevano i loro indumenti ufficiali. Le divisioni più importanti avevano delle divise;per esempio la 5° divisione Garibaldi del Biellese; altre due divisioni importanti erano la Valdossola e il gruppo dei Valdesi. Le forze politiche e militari che combattevano il fascismo erano: i comunisti riuniti nella Brigata Garibaldi,il partito liberale che comprendeva ex ufficiali monarchici, i socialisti riuniti nella Brigata Matteotti, il partito da' azione riunito nel G.L. (giustizia & Libertà). Ogni vallata aveva la sua base partigiana; i partigiani facevano parte o dei G.A.P. (GRUPPO D' AZIONE PARTIGIANA) e tra di loro c' erano molti terroristi e attentatori; mentre i S.A.P. (Squadra d' azione patriottica) erano operai e la popolazione attiva. Il cibo era scarso, ed in parte ci veniva lanciato dagli alleati e in parte i contadini ci aiutavano offrendoci ciò di cui disponevano. Sono diventato partigiano perché sono un anti-fascista e fui espulso dalla Scuola del Regno; mi rifugiai in Val di Lanzo poi ritornai a Torino quando mi procurarono dei documenti e rimasi libero fino al Dicembre '44 quando venni arrestato dai Fascisti insieme alla mia famiglia; in quei giorni furono arrestati 130 partigiani e ci furono anche delle condanne a morte. Noi partigiani combattevamo contro i Fascisti, e questi servivano a tenere occupati i soldati nemici affinché gli alleati potessero proseguire la scalata per la LIBERAZIONE D' ITALIA. |