Concorso Scrittura Mutante   
 

Un approfondimento dal "Concorso Scrittura Mutante"


Il comunicato stampa della premiazione (formato *rtf)

 
Un premio alle metamorfosi della scrittura
Primo premio (ex-aequo)
Secondo premio (ex-aequo)
Sezione blog
Menzioni

Concorso Scrittura Mutante 3.0

La terza edizione del premio scrittura mutante, sulla base di più di 80 esperienze in concorso, rileva due dati fondamentali: si sta allargando la base dell'accesso creativo alla reti, principalmente attraverso i blog e il blog stesso si sta contaminando con alcuni aspetti di web design.

In questo senso si conferma la natura originaria di questo progetto: il privilegiare, rispetto ai contenuti narrativi, la modificazione del medium scrittura che in ambito digitale, fase per fase, secondo l'evoluzione tecnologica si misura costantemente con nuove tecniche in grado di diventare linguaggio. Anche quest'anno il premio diventa un'occasione privilegiata per lanciare uno sguardo verso un fenomeno sempre più diffuso qual è quello della ricerca di nuovi linguaggi letterari in ambiente digitale,un prerogativa dell’Osservatorio Scrittura Mutante, promosso dalla Biblioteca Multimediale della Città di Settimo Torinese in collaborazione con la Regione Piemonte - Settore Biblioteche e Ars Media/Top Talent Award.

Un punto di emersione delle linee di tendenza della cultura digitale (dopo il blog, altre piattaforme come il wiki e i nuovi format web)su cui è opportuno porre l'attenzione istituzionale e produttiva.

Per la Sezione Blog oltre alla menzione speciale, al blog "Ricreazioni" di Aida Zoppetti, il primo premio è stato ex aequo a:
Visioni Binarie di Alice Avallone, premiato per l'originalità dell'idea.Il fascino indiscreto del pendolarismo ferroviario. Vite, storie e persone in bianco e nero.

Fuzzy Blog di Roberto Ciorra Un moblog che da forma agli SMS. Aforismi di un giovane saggio per far respirare il cervello e far sguazzare la mente nell'ironia arguta, flash di sapienza che emergono improvvisamente dalla realtà metropolitana.

Per la sezione opere, primo premio ex aequo

Connected Memories di Francesco Michi. L'utilizzo delle dinamiche tipiche dei social network mette in scena frammenti di memoria individuale che messi in rete danno vita alla memoria collettiva Un tentativo di ricreare la ricchezza di connessioni dei nostri neuroni attraverso lo stesso meccanismo di stimolazione e risonanza dei "ricordi" di Proust.

Quixote di Gianni Corino e Lorenzo Verna Un progetto di scrittura basato su una performance: il pretesto è il peregrinare di un burattino dotato di Gps che passa di mano in mano e ogni mano diventa una scrittura-mappatura via mobile. Quel burattino è Don Chisciotte che reinventa un classico ai tempi del digitale

Il secondo premio ex aequo e andato all' Enciclopedia Asistematica del Tutto di Gregorio Magini. Un ingegnoso almanacco poetico ed automatico, partecipativo e alla fine dei conti ludico. Sempre seconda si è classificata l'opera Noi di Max Coppeta
Un elegante e suggestivo esercizio grafico che rimedia ironicamente il gusto di una scrittura rétro.

Premio Special Top Talent a Space Walkers del Gruppo Kynoi. Una fiction web dal gusto chandleriano e con un retrogusto da fantascienza delle origini

Menzioni speciali della giuria a La fuga di Andrea Gambedotti
Un tunnel visivo da percorrere lasciandosi andare dove la scrittura diventa immagine e l'immagine diventa scrittura.Menzione anche per Gorillart di Simona Battistella per Cultur - e srl Una scrittura divertente, più da vedere che da leggere.Infine menzione anche per Island degli 8081:un ambiente di creatività interattiva e a tratti svagata da esplorare random. Tempi non televisivi e grande sensibilità visiva...

Qualche parola in più sulle opere premiate e menzionate

Primo premio
(ex-aequo)

Quixote di Gianni Corino e Lorenzo Verna www.rr-project.net/quixote
"Quixote, "testa di legno e cuore di stagno…burattino", esplora le reti sociali della creatività; è un'opera collettiva che si realizza come moblog: diario in tempo reale delle sue avventure fatto d'immagini e testi creati e inviati dagli smart phones dei partecipanti alla performance. Ogni persona che viene in contatto con Quixote può inviare con il proprio cellulare - testo, immagini o entrambi - ma alla fine del giorno Quixote deve trovare un nuovo compagno di viaggio!
Il viaggio/performance è tracciato attraverso un sistema GPS (Global Positioning System) che mostra l'esatta localizzazione geografica di ogni moblog su una mappa aggiornata.
I messaggi inviati e le mappe generate vengono istantaneamente pubblicati sul moblog per creare un diario di viaggio del Quixote attraverso gli occhi e le parole dei partecipanti: una narrazione estemporanea e collettiva.
L'immaginario collettivo del personaggio di Cervantes diventa azione mobile performante e Quixote, il burattino, ne è la materializzazione.
Quixote è utopia, l'esperienza dinamica e casuale generata nell'immediatezza della comunicazione mobile; Quixote è processo sociale peer-to-peer."

Connected memories di Francesco Michi - www.aefb.org/cm
"Operazione di scrittura collettiva, che ha a che fare con diari e memorie, ma non solo.
Sono stato un po' indeciso se presentarla nella sezione Blog, ma poi ho scelto questa, perché direi che l'obbiettivo principale di CONNECTED MEMORIES, è quello di creare una struttura delle memorie di più individui, che possono essere collettive o collettivizzate, oppure possono rimanere isolate. Io sono un musicista, fondamentalmente, e considero CONNECTED MEMORIES come un'opera musicale, nella quale si creano, come in una enorme jam session in una stanza risonante, connessioni, agganci e drones.
Attraverso la creazione di "mappe di memorie" si suggeriscono anche diverse ineterfacce di navigazione: testuale, come mappa bidimensionale e come mappa tridimensionale. Software originale in php sotto licenza Creative Commons."


Secondo premio
(ex-aequo)

Enciclopedia Asistematica del Tutto di Gregorio Magini - http://www.infinipedia.net
"E' un blog sperimentale (come tutti i blog, naturalmente) in cui è impossibile orientarsi, perché gli articoli - in termini enciclopedici, trattasi di Lemmi - non sono catalogati, ma appaiono... A caso.
I Lemmi sono brevi testi narrativi, poetici, aforismi, dialoghi, citazioni e quant'altro, senza limiti tematici, di genere o di stile.
Ogni giorno l'Enciclopedia cresce di un mattone, il che è perfettamente inutile, perché comunque non sarà mai completata.
L'E.A.T. è infatti un'opera costitutivamente interminabile. Ma, al contrario dell'Enciclopedia come "postulato semiotico", che "deve rimanere un postulato perché di fatto non è descrivibile nella sua totalità" (Umberto Eco, Semiotica e Filosofia del Linguaggio, p. 109), l'E.A.T. ha ragione di esistere proprio in quanto destinata al
fallimento, all'inconclusione. Vuole insomma essere un'opera stupidamente e testardamente "Totale": probabilmente l'autore ha voluto chiudersi la strada a certe illusioni letterarie ricavando per loro un habitat controllato, in cui piacevolmente "sprecare" una piccola parte del suo tempo, e potersi dedicare ad altre opere meno impossibili. Caratteristiche tecniche: Il sito è basato sulla popolare piattaforma di
pubblicazione aperta WordPress, adattata alle particolari esigenze dell'E.A.T. Infatti gli articoli non sono visibili in ordine cronologico come di solito accade nei blog, e non sono neppure divisi in categorie, ma ne appare sempre uno per volta, a caso.
E.A.T. è distribuita con licenza Creative Commons "Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo" , che permette a tutti di riprodurre e distribuire l'opera e di creare opere derivate, purché non a scopo commerciale."

NOI di Max Copetta - www.maxcoppeta.it/noi/
"Evoluzione / ispirazione del software I Tuoi Ricordi:
il progetto nasce dall'osservazione del comportamento di oggetti fotorealistici in ambienti digitali, e dalla possibilità di poter interagire con essi simulando il mondo "reale" al fine di rendere immersiva l'esperienza proposta.
Abbiamo pensato ad un libro, in quanto possibile contenitore di testi, foto, video, è cominciato quindi lo studio sulle ombre "proprie" e "portate" delle pagine sulle pagine per ottenere un risultato soddisfacente abbiamo lavorato soprattutto su di esse.
Nel nostro libro simulato l'idea della tridimensionalità è data da due ombre proprie e due portate che sincronicamente si spostano insieme a una terza pagina scorrendo sulle prime due. La seconda fase altrettanto fondamentale è stata quella dell'interazione, anche qui abbiamo dovuto a lungo studiare come si "comportava" una pagina nel movimento e il nostro compito è stato quello di simulare il peso visivo e far sì che la pagina potesse reagire in modo naturale, cadendo da un lato o dall'altro nel momento in cui fosse stata lasciata o ripresa subito dopo. Il risultato ottenuto è stato al di sopra delle nostre aspettative, testando l'esperienza su di un monitor touch screen abbiamo recuperato il movimento del braccio, della mano e del dito nell'azione dello sfogliare. Adesso non ci resta che simulare il tatto ma per questo dovremmo aspettare che alcune tecnologie diventino alla portata di tutti"

Sezione Blog

Visioni Binarie di Alice Avallone - www.intreno.splinder.com
"La fantasia prende corpo in un viaggio insolito, in uno scorcio di viaggiatori incontrati per caso tra un treno e l'altro. Gli scatti fermano il momento, catturano il tempo che passa, l'essanza della vita, l'unicità di ciascuno di noi. Questo è Visioni Binarie, blog
nato nell'ottobre del 2004 e subito diventato libro con l'avvento del nuovo anno. Visioni Binarie racconta attraverso una poesia visiva in forma di prosa i passeggeri dei treni,
le loro vite e le loro stranezze, che si intrecciano serene tra di loro su un binario alternativo, attraverso una secondaria visione surreale. Il libro è una galleria di una sessantina di brevissimi racconti con foto, in vendita a sette euro esclusivamente on line, sul sito web www.jumper.it."

Fuzzyblog di Roberto Ciorra - //moblog.libero.it/tht
"Fuzzyblog è nato perché tutti hanno un blog.Ho dovuto cedere al dato di fatto, ho dovuto accantonare la mia ritrosia a proporre scrittura pubblica e leggibile a tutti a dispetto della mia consolidata affezione per la comunicazione personale, per il contatto intimo, per le confidenze che restano tali. Ho preso uno spazio in Digiland, la Community di Libero, ed ho iniziato a scrivere. Solo il primo post ha mantenuto carattere di forma standard, discorsivo e dichiarativo di intenzioni esplicite.
Poi ho subito perso il senno, rapido come un pugno di sabbia che ti scivola tra le mani mi son trovato a snocciolare serie incredibili di "drop sentencies", frasi brevi (perché composte e spedite via cellulare, attraverso un sms) e asciutte, surreali e iper-compatte, veloci da leggere (e tenere a memoria! Ne son prova i miei amici che me le restituiscono e rinfacciano nei momenti più impensati.. con un: "ma questo l'hai detto tu!") e consumare. Ma piacevoli da riprendere, e riportare al palato, perché spesso saporose in tono diverso se assaggiate in tempi successivi.
Non credo di avere uno scopo, una missione, una volontà che non sia altro che quella di scrivere in sé. Ho ormai capito che la scrittura non ha bisogno di altro (mentre io, diversamente, ho invece un bisogno carnale di leggere libri e libri e libri).
Paradossalmente neanche un singolo e unico lettore sarebbe necessario, avendo le parole concluso il loro compito nel momento in cui son state vergate su carta (qui elettronica). Ciò che viene poi letto non è ciò che è stato scritto, ma la sua interpretazione nella mente di chi legge (che non corrisponde a quella di chi ha scritto). E poi ci ho messo il "fuzzy", un prefisso che ho rubato alla "fuzzy logic", la logica non-binaria, esercizio altissimo di pensiero sfumato e indefinito, che è ormai il mio modus creandi, il mio canale di uscita preferito, la mia interfaccia con gli strumenti espressivi.
Scrivo per vivere, "tutto il resto è noia" (emicitazione da F. Califano)."

Menzione speciale a Ricreazioni di Aida Zoppetti //matisse.splinder.com
"Questo non è un blog! E' un luogo diverso, sospeso nel web e sulla sua intrinseca leggerezza. La veste grafica è scarna, sembra quasi che tutto il superfluo sia stato
messo da parte per non essere d'intralcio a ciò che (di unico) vi accade. Anche l'autrice sembra sottrarsi al rito della propria rappresentazione. (E'il primo di una lunga serie di indizi che sottopongo alla vostra attenzione).
Nessun diario, né autobiografia, se non quella che scorre sotto forma di gioco e di ricerca, nel bel mezzo della scena. Gioco e ricerca: condotti con la profondità e la delicatezza di chi conosce l'arte di accogliere senza apparire, di essere presente solo al riparo delle proprie mutevoli (Ri)creazioni. Un atelier dadaista, forse, ma allestito a misura della sua progettista (se mai un progetto vi ha messo piede). Le immagini scorrono senza scontrarsi con le parole, l'arte si fa gioco, il gioco gioca con sé stesso.
Non c'è desiderio di rottura con le opere rielaborate, ma di condivisione. Così come, in origine, l'artista le rubò a una realtà apparentemente indifferenziata, qui matisse le riconduce all'istante in cui la frattura creativa si realizzò. Diviene quindi possibile recuperare la funzionalità nascosta di un Man Ray, la familiarità di un Mirò, il caldo ristoro di un Brancusi. Appigli, per la ricomposizione di una realtà artistica che tutto comprende, sono le diverse chiavi di lettura che ci vengono offerte: cromatiche, grafiche, formali o di puro senso logico. Di una logica che non vuole trascendere l'oggetto delle sue speculazioni, ma partecipare della sua intima natura giocosa.
Analogo il meccanismo delle "Distrazioni", laddove l'autrice svela, con ironia lieve, i mille impossibili occhi attraverso cui filtra la percezione dell'impercettibile. Il tratto grafico è qui ancora più essenziale, spoglio, per consentire l'immediato accesso alla visione. Che si apre secca, improvvisa come un brivido o un sorriso inatteso. Alla profonda, unitaria armonia del luogo, mancherebbe solo la parola, il suono, se la poesia in versi non giungesse in tempo a colmare la lacuna. Versi che di nuovo non pretendono d'imporci la manifesta presenza dell'autrice, né del suo universo assoluto. Ci accolgono e accompagnano, piuttosto, lungo sentieri insoliti, ricchi di sorprese lessicali e
d'immagini, di presenze inattese. E' un cammino possibile, quello che ci viene proposto, fatto di passi appena accennati, di voli che riportano inevitabilmente verso la nuda terra. Lì dove tutto è vero, e quindi magico.Compensazione dei contrari, la definiva Tiziano Salari nella prefazione a una delle opere di (Aida) matisse. Una armonia ricomposta, meta e compenso al tempo stesso, di cui questo non-blog rappresenta il punto a noi più vicino. Quasi fosse la soluzione finale dell'insolubile gioco illuminato da
Hofstadter nella sua eterna ghirlanda brillante. O la stesura di una Teoria unificata dei campi poetici che un giovane Wittgenstein mostra ad Albert... Non so quale, tra le mille (im)possibili definizioni sia la più calzante. Credo lo siano tutte. In fondo, come dicevo, questo non è un blog: è il gioco di cui possiamo essere al tempo stesso autori e attori. Adesso un po' meno inconsapevoli.Signore e signori: benvenuti a bordo."


Menzioni sezione opere

GorillArt di Simona Battistella per Cultur - e srl
www.fondazionecittaitalia.it/club_cartoon.html
GorillArt è un Web cartoon dedicato all'arte. Un'opera in tre episodi che ha per protagonisti dei simpatici gorilla alle prese con la salvaguardia di opere d'arte e la scoperta della loro bellezza.
GorillArt viaggia in Rete grazie al passaparola per e-mail, per promuovere on line le iniziative della Fondazione CittàItalia, impegnata nella valorizzazione e nel recupero di beni culturali italiani.
Il Web cartoon è stato realizzato in Flash Macromedia e si compone di tre episodi:
· Odissea, una parodia del film 2001 Odissea nello spazio;
· Tarzan, una competizione tra artisti d'eccezione;
· King Kong, un'originale trasferimento del famoso eroe dall'Empire State Building alla Torre di Pisa.

La fuga di Andrea Gambedotti - www.andreagambedotti.com/webtales/lafuga.htm
"Vi propongo in questa occasione il racconto breve "La Fuga". Si tratta di un racconto nato in maniera tradizionale che poi ho voluto trasporre in "webtale".
Penso che il segno grafico della scrittura sia un potente mezzo espressivo da abbinare alla narrazione, e gli strumenti della multimedialità una grande opportunità creativa ed espressiva a disposizione delle nostre idee."

Island degli 8081 - www.8081.com
"Un progetto in fieiri sulla ricerca delle possiblità espressive di Internet.
Sono stati realizzati tre ambienti fino ad ora, presto ce ne sarà uno nuovo.
Island.8081 è un ambiente immersivo che rievoca le dinamiche e le esperienze di un dato ambiente naturale, una rappresentazione del vento di una valle, delle fronde di un bosco, dell'ombra di un palmeto. Attivo in rete fin da novembre 1999, island.8081 ha partecipato a numerosi festival internazionali, tra l'importante mostra "FUTURE CINEMA", curata da Weibel e Shaw nel 2002 per lo ZKM.Come molte sperimentazioni audiovisuali create per la rete, non rientra all'interno di nessuna categoria specifica, c'è chi la chiama net-art, chi webcinema, per noi è solo un altro modo per raccontare delle storie, randomico, rizomatico, multilivello: direi che possiamo chiamarla un "immersive narrative".