La via ludico-partecipativa al futuro digitale | |||||||||
C’interroghiamo su come possa essere resa esplicita e
comprensibile quella nuova forma di cittadinanza che nella Società dell’Informazione
vedrà coniugare la partecipazione alla cosa, “res”, pubblica attraverso
la frequentazione delle reti telematiche. Le risposte, alle domande che
ci poniamo, arriveranno con quelle nuove generazioni che stanno crescendo
in un sistema educativo che oltre al principio didattico è opportuno che
inventi forme ludiche-partecipative per affinare le sensibilità dei più
giovani alla condivisione dell’esperienza formativa e culturale.
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Gioco è una delle migliori parole chiave per interpretare quella flessibilità psicologica che sottende la mutazione in corso sotto il segno dell’evoluzione tecnologica. “Mettersi in gioco” è infatti il principio attivo di quella complessità sociale che conduce verso il superamento dei ruoli prestabiliti e delle competenze stabilizzate in un mondo che si sta rivoluzionando attraverso le opportunità delle reti telematiche. Lavorare in rete, ad esempio, non è solo “telelavoro” (…a distanza) ma introduce ad una nuova operatività fondata sulla cooperazione, la sinestesia, la condivisione, l’interattività e la connettività , oltre che tecnologica, psicologica. Il gioco, e il teatro in particolare, da sempre affina queste qualità, prima di tutte la condivisione dello spazio-tempo comune. E’ in fondo questo il primo approccio che un bambino stabilisce con il mondo esterno, per apprendere. Sulla base di questo principio l’ “edutainment” (educational + entertainment) tende a rappresentare una delle politiche sia formative che editoriali di maggiore potenzialità. Una nuova generazione di intellettuali,operatori sociali ed educativi, nonché imprenditori, può espandere questo principio ludico dell’apprendimento all’interno di quei sistemi di “educazione permanente” a cui faranno sempre più riferimento le politiche produttive. Emergono di conseguenza nuove sensibilità in grado di rilevare le caratteristiche inedite dell’interscambio multimediale e della creazione digitale. Si tratta di forme nuove, mobili e mutanti, che nello spazio-tempo informatico sollecitano altri approcci, altre percezioni, che un certo nomadismo culturale sa esaltare. In questo quadro rientra l’attenzione verso quelle forme di sperimentazione teatrale e multimediale della performance e delle ambientazioni interattive attraverso cui si possono coltivare le attitudini alla mutazione delle percezioni. E’ sulla base di queste sensibilità che è possibile coniugare gioco, apprendimento e nuova cittadinanza elettronica, tracciando le possibili tracce di una via “ludico-libidinale” al cyberspazio, o meglio ancora una via ludico-partecipativa al futuro digitale, un processo in cui far interagire la facilità-felicità della condivisione con il piacere di sperimentare nuovi linguaggi: nuove tecnologie. In questo senso sarà possibile tradurre le potenzialità della new economy in opportunità per il bene comune, per una società dell’informazione ad alta compatibilità civile. |