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Ricerca a cura della classe 4 B Andersen
LAVORI IN CORSO... autori Ilaria e Valentina,
Giulia, Mattia
e Sharon, Alberto, Marco P, Sara
M., Valeria, Dennis, Sara B, Sergio, Cristian e Stefano e Alessandro,
Enrico, Desirèe,
Brainstorming
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La scoperta del nuovo mondo
3caravelle Spagnoli
Portoghesi
C. Colombo - scoperta Indie
armi spade
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indios vestiti pitture pelli di animali
canti feste
ortaggi frutti sconosciuti
cibo diverso
abitazioni diverse
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I POPOLI DELLE INDIE
I POPOLI DELLE INDIE
Dio ha creato gli Indios:
semplici, senza malvagità, obbedientissimi, fedelissimi, senza rancori, umili,
pazienti, pacifici e tranquilli.
La costituzione, debole e delicata
quindi sopportano con difficoltà le fatiche.
Gli Indios vivono in povertà,
dormono sulle stuoie o sulle amache, sono nudi e si coprono con un panno di
cotone e il cibo è molto scarso e povero.
Gli spagnoli sembrano lupi, tigri,
leoni crudelissimi e affamati, straziano e ammazzano, tormentandoli e
distruggono con crudeltà gli Indios.
Bartolomè De Las Casas. - (Sacerdote spagnolo)
ALBERTO e MARCO P.
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Las Casas e gli indigeni
Las Casas quando vide gli indigeni disse che
somigliavano ai cristiani e che non si erano mai visti in altre epoche popoli con tanta capacità e
facilità di conversione . Disse anche popoli cosi docili e meno refrattarie al
cristianesimo. Aggiunse che questi popoli sono così docili che sono pronti a
convertirsi; sono senza difesa ,senza armi e senza la minima malizia ,
resistenti e pazienti. Sono molto virtuosi e pacifici , dolci e inoffensivi. LAS
Casas poi disse tra sé che loro erano molto diversi : andavano a conquistare
territori solo per rubare le ricchezze e non si accontentarono di quello che
avevano.
sara m. e
sharon |
Come
appaiono gli indiani a C. Colombo.
Colombo vide gli indios nudi e pensò che erano senza riti, religione e cultura.
Erano ben fatti, con corpi belli e volti
graziosi. Tutti erano altissimi, era gente
veramente bella. Colombo dichiarò che erano gli uomini
e le donne più belli che aveva trovato fino
ad allora, che erano il miglior popolo del mondo e soprattutto il più
dolce. Colombo assicurò i sovrani e che al
mondo non c'era gente o terra migliore. Quando però
naufragò in Giamaica venne circondato da migliaia di "selvaggi" crudeli ,
ostili e nemici. Colombo
diede dei berretti rossi e delle collane di vetro e cose di poco prezzo
agli indigeni che lo volevano catturare,
Cristian e Stefano e
Alessandro
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Bartolomè de Las Casas
Bartolomè de Las Casas,
nato a Siviglia nel 1474 andò in America per prendere possesso delle
piantagioni paterne. Fu avido e non risparmiò i suoi Indios.
Diventò poi sacerdote e
nel 1514 rinunciò a tutte le sue ricchezze, diede la libertà agli
indigeni che da lui dipendevano e si dedicò alla difesa degli Indios.
Bartolomè si battè
soprattutto contro il sistema delle ENCOMIENDAS che autorizzava
in pratica lo sfruttamento
degli indios, nonostante che dal 1500 la regina Elisabetta avesse
abolito la schiavitù. Bartolomè nel 1545 viene nominato vescovo di
Chiapas in Messico. Egli si trovò di fronte ad una durissima
opposizione da parte dei coloni spagnoli, perciò fù costretto ad
abbandonare la diocesi e a fare ritorno in Spagna. Morì nel 1566.
SARA M E SHARON S. |
Cristoforo
Colombo
In spagnolo Cristoforo
Colombo si diceva Cristobal Colon. Intorno al 1470
compì il suo primo viaggio all'isola di Chio,nel mare Egeo e nel 1476
si imbarcò su un convoglio di navi,diretto in Inghilterra.
Secondo la leggenda la flotta
fu attaccata dai pirati al largo della costa Portoghese, e
la nave a bordo della quale viaggiava Colombo fu affondata.
Per trarsi in salvo il
genovese sarebbe stato costretto a nuotare fino alla costa.
Nel 1484 sottopose la sua
teoria al re del Portogallo Giovanni 2 che però rifiutò di
finanziare la spedizione proposta dal genovese. Colombo
si trasferì quindi in Spagna, Colombo nell'aprile del 1492, grazie anche
alla fiducia che seppe ispirare alla regina, la sua
testardaggine venne in fine premiata, Ferdinando V e
Isabella accettarono di finanziare la sua spedizione.
Cristian Alessandro Stefano. |
La scoperta del nuovo mondo prima di Colombo
di Giulia Pace
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La leggenda di
Bjarni
di Sara Murabito |
Prima di Colombo i vichinghi e qualche nave diretta in altri
luoghi sbarcarono in America.
Più tardi Colombo,mentre era in Portogallo lesse dei libri
sui grandi viaggi e pensò di farne uno anche lui.
Colombo cercava delle notizie sul Giappone e sulla distanza
tra Lisbona e Cipango. La corte portoghese non prese in considerazione il
progetto di Colombo allora lui si trasferì in Spagna .
Colombo era quasi sul punto di lasciar perdere quando riuscì
a convincere la regina che firmò l'autorizzazione a fare il viaggio nelle
Indie. Con lui c'erano 90 marinai che si imbarcarono .
A bordo non c'erano donne, religiosi e soldati. C' erano
invece vari ufficiali del re e un interprete di lingue orientali. Colombo
all'alba del 12 ottobre raggiunse una presunta isola dell'atlantico.
Quando gli Spagnoli sbarcarono rimasero stupefatti a vedere
uomini nudi e poco evoluti : gente povera ma con dei lineamenti molto belli da
vedere . Durante il suo primo viaggio Colombo sbarcò sulle piccole isole
Antille, l'isola di Cuba e la Hispaniola dove il naufragio accidentale della
Santa Maria lo costrinse a lasciare una guarnigione nel forte della Navidad.
Nei tre viaggi seguenti Colombo diventò ammiraglio e vicerè.
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Secondo la leggenda
Groenlandese il primo uomo che riuscì ad avvistare il '' Nuovo Mondo '' fu
un mercante vichingo di nome Bjarni Herjolfsson, ed i suoi genitori furono
stati i primi a lasciare l ' Islanda.
Bjarni aveva deciso
di raggiungerli e un ' estate con un piccolo equipaggio di marinai esperti,
partì. La nave venne portata fuori rotta da una tempesta.
Appena la tempesta
cessò, Bjarni avvistò una terra e fu molto sorpreso nel vedere una terra diversa da
come dei viaggiatori gli avevano raccontato cioè non era piena di ghiacciai. Il luogo
che aveva trovato era pianeggiante e con colline e foreste.
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torna su
Le
caravelle Tipo di nave
a vela |
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La
caravella nacque in Portogallo nel XIV secolo.
Tutti
i cordami erano di canapa .Le vele erano decorate con croci e scudi ; quando
la nave entrava in un porto venivano issati banderuole e stendardi.
La
Santa Maria era una nave da 100 o 150 tonnellate, un ponte e due
castelli, 25
metri di lunghezza.Aveva 3 alberi,coffa e 5 vele. L'albero maestro
misurava 27 metri. L'ammiraglio era Cristoforo Colombo; la nave poteva
trasportare 44 uomini.
La
Nina aveva 3 alberi, un ponte, e un castello, 2 vele quadre e una latina.
La
Nina poteva trasportare 22 uomini.
La
Pinta aveva 3 alberi,un ponte e un castello,due vele quadre e una latina.
La
Pinta poteva trasportare 25 uomini.
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Tipo di nave a vela di modeste
dimensioni, originaria del Mediterraneo, usata soprattutto dai Portoghesi nel XV
e XVI secolo. Le caravelle erano attrezzate con vele triangolari,ma in
seguito, aggiunsero anche quelle quadrate che meglio si prestavano alla
navigazione oceanica. Benchè fossero navi leggere, le caravelle tenevano bene
il mare, potevano risalire estuari di fiumi, costeggiare litorali con facilità.
La fama delle caravelle è dovuta a Cristoforo Colombo che le adoperò nel suo
primo viaggio verso l'America.: tuttavia è quasi certo, che soltanto la Pinta,
comandata da Marti Alonso Pinzon, era una vera caravella , la Santa Maria era
l'ammiraglia ma aveva le vele quadrate,e la Nina aveva le vele miste, cioè
quadrate e triangolari e venne chiamata
( caravella rotonda). Le caravelle vere
e proprie caricavano poco più di un centinaio di tonnellate, erano lunghe da
quindici a venti metri e avevano un equipaggio di sessanta - settanta uomini.
Con vento a favore aggiungeva dodici-quattordici nodi (velocità in km/h
ventidue - ventisei circa ). |
Caravelle
Viveri
e attrezzature
Colombo
caricò sulle sue navi viveri per quindici mesi e acqua per sei; la razione
giornaliera per passeggero era di una libbra e mezza galletta,
Enrico
e Sergio
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Ilaria e Valentina
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Giorno
di gloria
..... . Le campane suonano a distesa e i tamburi
rullano di gioia .
L' Ammiraglio, appena tornato dalle
Indie, sale la scala di pietra e avanza sul tappeto cremisi , tra gli splendori
di seta della corte che lo applaude. L'uomo che ha realizzato le profezie dei
santi e dei sapienti giunge al palco
, si inginocchia e bacia le mani della
regina . Alle sue spalle irrompono i trofei . Sui vassoi scintillano i gioielli
d'oro che Colombo barattò in cambio di specchietti e di berretti rossi nei
giardini appena sorti dal mare....
Barcellona 1493
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Herman Cortèz
di Alessandro
Herman Cortèz studiò nell'
Università di Salamanca e raggiunse un livello alto di cultura. Navigò
per andare a San Domingo e passò da Cuba. A
ventitrè anni Herman Cortèz partì dall' isola per andare sulla costa
messicana.
Quando arrivò a terra si alleò
con alcune tribù poi le sottomise e si alleò con altre, incendiò le navi
della sua flotta perché nessuno dei suoi uomini ritornasse indietro. Raggiunse
poi la Città del Messico.
Mentre l' imperatore azteco
Montezuma lo accoglie con grandi onori, Cortèz lo prese in ostaggio per
farlo diventare vassallo del re di Spagna. L'anno dopo,
riconquistatele forze, assediò per terra e per lago la capitale azteco e fece
una spaventosa carneficina.
Il sovrano Cautemoc, di venticinque
anni, fu fatto prigioniero e torturato perchè rivelasse il nascondiglio
del tesoro.
L'impero Azteco fu conquistato con
facilità dai conquistatori che volevano essere i nuovi crociati
contro i pagani .
Con la ricompensa della corona
spagnola, Cortèz diventò governatore della “Nuova Spagna”e i sovrani
gli concessero la proprietà di vent'otto città e villaggi. Poi
Cortèz partì per una spedizione pericolosa per conquistare l' Honduras.
Dopo che conquistò l'Honduras, fu
accusato di malgoverno e allontanato dall'incarico di governatore.
Morì nel
millecinquecentoquarantasette in patria. Nella lettera a
Carlo quinto, raccontava le sue imprese in modo conciso. Il
conquistatore considerava il popolo vinto, la natura e la civiltà di quelle con
grande
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Ferdinando
il navigatore
Manoel I , re del Portogallo,
rifiuta al suo capitano di veliero Ferdinando Magellano il comando di una delle
tante navi che vengono armate a Lisbona per le grandi spedizioni. Ferdinando
vuole raggiungere le isole Molucche , che allora si chiamavano le isole delle
spezie, andando verso l' America invece che girando intorno all'Africa . Il
costo di una spedizione è altissimo e anche i re ci pensano parecchio prima di
convincersi che una proposta è buona. Per un re la proposta è buona se c'è la
speranza di trovare nuove terre su cui estendere il proprio dominio o terre
ricche ( di oro o di spezie) da sfruttare. Ferdinando riesce a convincere il re
Carlo di Spagna della possibilità di arrivare alle Molucche girando intorno al
nuovo mondo. L'ammiraglia Trinidad, la San Antonio , la Conceptcion , la
Victoria e la Santiago sono trialberi a vele quadre, con scafi panciuti da
riempire di spezie... Ma si tratta di imbarcazioni vecchie e malandate, e non
molto capaci . Tutti sperano di guadagnare qualcosa.
Ilaria Giulia Valentina.
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Portoghesi
e Indios
Quando
arrivarono i Portoghesi, gli Indios li accolsero amichevolmente e furono
disposti
a
cacciare, a pescare, a guidarli nella foresta. Gli
Indios permisero anche ai Portoghesi di sposare le donne della loro tribù.
Gli
Indios venivano battezzati, a volte picchiati e maltrattati, dovevano vestirsi
come i bianchi e non potevano più lavarsi di frequente così era per loro
impossibile difendersi dagli insetti e dal sole.
Secondo
me non è giusto che i Portoghesi debbano trattare così gli Indios.
Dennis
Ruggiero
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le
tribù dei Pellerossa non le dimore fisse allora scelsero un tipo di
abitazione. La tenda era di pelle o tepee che era costruita secondo
La tenda era fatta di pelle di bisonte precedentemente conciata e resa
impermeabile con un numero di tredici pratiche. I bastoni erano piantati nel
terreno dagli indiani. La tenda era fatta con pelle di animale fra cui quella
del bisonte cucite assieme fissata nel terreno dai sassi.
Mattia
e Sharon.
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Gli spagnoli secondo gli
Indios
Ogni popolo guardava i
vestiti e le abitudini di vivere, degli altri popoli con molta curiosità
ma anche diffidenza.
I pagani diffidavano dei
cristiani, i cristiani diffidavano dei musulmani invece i musulmani
disprezzavano molto le abitudini e il modo di vivere dei cristiani. La
descrizione può essere stata impressionata dall'aspetto dei cavalieri
Spagnoli:come sappiamo,essi si riveleranno violenti e molto pieni di
scrupoli. Gli spagnoli sono molto imbacuccati, la loro barba è lunga; ma
anche i loro baffi sono gialli. Cavalcano,montati sui fianchi dei cervi. I
loro cani sono enormi, hanno le orecchie frementi e piatte e grandi code
pendule;i loro occhi sono gialli,intenso. Quando dal cannone viene sparata
una specie di palla di pietra, viene proiettata una serie di pioggia di
fuoco,spande all'intorno scintille e fumo. Questa spece di palla di pietra
riduce in polvere le cose che colpisce.
La frebbe
dell'oro
Gli “indiani”,come
da subito li chiamò Colombo, portavano anelli d'oro: il navigatore
genovese credette di aver raggiunto le miniere d'oro di cui si
favoleggiava da secoli in Europa. Dopo essersi fermato per qualche giorno
a San Salvador, il genovese riprese l'esplorazione ed approdò a Cuba e a
Espanola. In entrambe le località trovò amerindi adomi di ninnoli
d'oro,il che sembrò confermare la sua ipotesi di aver trovato quello che
cercava. Arrivato nel nuovo mondo a Guanaha mi (Son Salvador)Colombo
scoprì che era abitatodagli Indios,popolazione detta anche “Amerindi”.
Queste genti oggi sono distinte in gruppi più o meno numerosi,
caratterizzati da tipi fisici,lingue e tradizioni comuni.Gli Amerindi sono
di corporatura massiccia e di statura alquanto alta,hanno capelli neri e
lisci,il colore della pelle varia dal giallo chiaro al giallo rosso
bruno,si dipingevano il corpo nelle giornate di festa. Il popolo viveva di
cacciagione e pesca, mangiavano radici e frutti. Le loro abitazioni erano
delle grosse capanne dette Maloche.
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Il lavoro nelle piantagioni
A poco a poco gli Indios si accorsero che i
Portoghesi volevano comandare su tutti e su ogni cosa: non si potevano
più sposare secondo le antiche usanze,bisognava sempre rimanere nello
stesso luogo senza più spostarsi come era abitudine.
I Portoghesi volevano piantare grandi
quantità di canna da zucchero,naturalmente costringevano gli Indios a
lavorare perchè loro erano in pochi. Gli Indios non ce la facevano ad
abituarsi a questa vita:non avevano mai fatto gli agricoltori.
Essi dovevano anche lavorare nello
zuccherificio che trasformava la canna in zucchero grezzo.
Lo zucchero era diventato in Europa un
articolo di lusso,venduto ad altissimo prezzo.
Quelli che lo producevano e che lo
trasportavano facevano enormi guadagni.
Sopportare o ribellarsi
Gli Indios venivano colpiti
da malattie sconosciute che non si lasciano curare con le erbe e gli
infusi.
A poco a poco non riuscivano
più nemmeno ad aver voglia di tenere aperti gli occhi.
Tutti i giorni a lavorare a
comando,per tutta la giornata senza la speranza di poter cambiare.
Non potevano più decidere
nulla perchè i Portoghesi decidevano tutto loro.
Gli Indios venivano puniti
per le cose più normali,se non andava bene ai signori.
Scappare dai Portoghesi era
difficilissimo perchè controllavano sempre e perchè qualche Indios
poteva fare la spia per avere qualche vantaggio dai padroni portoghesi.
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LA SCOPERTA DELL'AMERICA
Colombo partì da Palos con tre caravelle
nel 1492, raggiunse l' isola delle Bahamas. Colombo non fu il primo europeo a sbarcare
in America.
Verso la fine del x secolo i Vichinghi,
partendo dalla Groenlandia disabitata, raggiunsero le coste del Labrador.
INDIOS
Cristoforo Colombo, alla scoperta del Nuovo
Mondo, era falsamente era convinto che il continente e le isole americane
facessero parte delle Indie asiatiche.
Alcune ipotesi dicevano che gl'indiani
d'America dalle popolazioni asiatiche, giunte in Alaska.
Dalla Siberia nordorientale nel periodo
glaciale, attraversando lo stretto di Bering, allora coperto di ghiacci, con successive ondate migratorie.
Nella divisione dei continenti americani per
aree culturali, ne vengono qui identificate nove nell'America settentrionale, una nella
Mesoamerica vuol dire Messico e America centrale, e quattro nell'America meridionale.
L' organizzazione sociale degli indiani
d'America fu quasi ovunque incentrata sulla famiglia.
Dove cibo saccheggiava, come nelle zone
antiche e nella Terra del Fuoco, si svilupparono le società più ristrette,dove era presente
l'agricoltura, le comunità erano più ampie, da qualche centinaio ad alcune migliaia di persone. Le
popolazioni vivevano in villaggi alleati con quelli vicini, l'alleanza e ogni villaggio erano governati
da consigli di capi, cui partecipavano tutte le famiglie.
In molte aree, le famiglie erano legate in
clan, solitamente con possesso comune di terra e diritti di pesca. In epoca precolombiana, nella
Mesoamerica e nella regione andina centromeridionale, forme di organizzazione politica molto più
complesse si estesero a vasti territori e imposero a intere popolazioni i propri apparati sociali,
militari, religiosi e amministrativi.
La maggioranza degli indiani d'America
cominciò a vivere di raccolta, pesca e caccia i piccoli animali l'agricoltura fu introdotta a partire dal
2000 a.C. Solo nelle praterie e nelle pampas era diffusa la caccia ad animali di taglia maggiore. In
alcuni gruppi erano sviluppate anche attività commerciali.
Abitazioni in apparenza semplici, quali
l'igloo degli inuit o il tepee dei gruppi delle praterie, erano il frutto di sapienti tecnologie. Nel Messico e
nella regione andina vennero eretti imponenti palazzi di pietra, legno e mattoni.
Gli indiani d'America presentavano una
grande varietà di credenze religiose. La maggior parte di loro credeva in una forza spirituale, origini di
tutte le cose. In molte aree, questa forza veniva riconosciuta nella luce e nel potere del sole, nella
terra, nel giaguaro, nell'orso, nel serpente. Quasi ovunque, per provocare visioni venivano somministrati
allucinogeni, in associazione con canti e digiuni.
Importante era il culto dei morti,
amministrato in genere da sciamani. Presso alcune popolazioni le funzioni sacerdotali erano occasionali e non
esistevano luoghi di culti fissi. Le popolazioni messicane andine, quelle meridionali
dell'America settentrionale e della costa nordoccidentale del Pacifico avevano invece santuari o templi e
sacerdoti permanenti.
Delle migliaia di lingue indiane d'America,
parlate prima della colonizzazione europea, ne sopravvivono attualmente alcune centinaia.
In molte aree, le popolazioni parlano più lingue o una lingua serve come veicolo di comunicazione
interetnica. In alcune regioni si sono sviluppate lingue commerciali o
pidgin, costituite da
un gergo semplificato o da una mescolanza di idiomi diversi.
Quasi tutte le maggiori tecnologiche
conosciute in Europa, Asia e Africa nel XVI secolo erano note anche agli indiani d'America, benchè non
tutte avessero la stessa applicazione, vedi Arte e architettura precolombiana. La prima arte
conosciuta fu il taglio della selce.
Il lavoro di pietre semipreziose si sviluppò
soprattutto in Mesoamerica. Le prime ceramiche risalgono al 3500 a.C. La
tessitura era praticata con varie tecniche, fra cui il ricamo con piume, perle e conchiglie, i tessuti più pregiati,
di cotone e lana, erano quelli prodotti dagli artigiani peruviani.La lavorazione del metallo ebbe
origine attorto 900 a.C. In Perù, da dove si diffuse in mesoamerica. Presso le popolazioni di
cacciatori, per realizzare abiti, tende e contenitori venivano utilizzate le pelli. L'intaglio del legno
era molto diffuso, nella costa nordoccidentale del Pacifico
venne elaborato uno stile particolare, di
cui sono esempi i totem.
Il canto è l'espressione musicale
dominante, con accompagnamento ritmico di strumenti quali
tamburi, sonagli, flauti e zufoli. Le
melodie e i testi sono generalmente brevi. Le danze comprendevano assolo per uomini e danze rituali di
coppia o di gruppo.
La popolazione degli indiani d'America degli
Stati Uniti, ha registrato un progressivo incremento.
Un terzo vive nelle riserve, situate in 35
stati, i rimanenti nelle aree urbane, spesso vicino alle riserve.
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LA CAPITALE DEGLI AZTECHI
Ammutoliti dalla bellezza,i
conquistatori cavalcano sulla strada lastricata. Tenochtitlàn
sembra uscita dalle pagine di Amadigi,cose mai udite,mai viste,e neanche
sognate.....Il sole si leva dietro i vulcani, penetra nella laguna e rompe
in frange la nebbia che galleggia. La città, canali, templi dalle alte
torri,si dispiega e sfolgora. Una folla esce ad accogliere gli invasori,
in silenzio e senza fretta,mentre infinite canoe scavano solchi nelle
acque di cobalto. |
Cortez distrugge le statue degli dei.
Cortez scrive a Carlo V.
Feci distruggere in ogni tempio le statue
degli dei più importanti.
La strage nel tempio,durante la festa di
Toxcatl,la principale festa azteca
La famosa festa di Toxcatl cadde il 19
maggio. La sera della vigilia oltre 1000 nobili indiani si raccolsero
nella corte del maggior tempio. Ciascuno di loro aveva i più belli e i
più preziosi monili,erano senz' armi e senza difesa. Per la voglia
dell'oro di cui erano adornati, Alvarado fece mettere 10 uomini di guardia
a ogni porta,e lui stesso con altri uomini fece strage degli Aztechi e li
derubò.
(da Fernando de Alba)
Mentre tutti si godono la
festa, gli Spagnoli prendono la decisione:attaccheran no gli Aztechi. Essi
chiudono le uscite; entrarono nel cortile Sacro per uccidere. Portano
scudi di legno ed alcuni di metallo e le loro spade. Si avventano su
quelli che stavano suonando,li trafiggono con le lance. Molti caddero con
le viscere sparse e con le membra a brandelli,altri con la testa
schiacciata .
(dagli
informatori di Sahagum)
La rivolta
dei messicani
Quando la
cosa si seppe fuori,cominciarono a gridare:<<Guerrieri messicani,
venite!>> tutti venivano con armi e con insegne,scudi e
frecce.<<Sono stati uccisi i nostri guerrieri!>>. Si udì il
frastuono,si levarono grida. In un attimo eccoli tutti riuniti ed hanno
armi e scudi.
La notizia della rivolta giunse a Cortez.
La città si sollevata e che
Pedro de Alvarado era assediato nella sua fortezza. La prima notizia fu
portata da due tlaxculani, poi arrivò anche una lettera di Pedro de
Alvarado che la confermava. Ogni sorta di violenza durante una festa
preparata da essi,in onore dei loro idoli. Cortez rispose che sarebbe
andato lui a mettere a posto le cose e informò Alvarado che stavano
marciando in suo aiuto.
MARCO M. e ENRICO.
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Cortez distrugge le statue degli dei. (Marco
M. e Enrico)
Cortez scrive a Carlo V.
Feci distruggere in ogni tempio le statue degli
dei più importanti.
La strage nel tempio, durante la festa di Toxcatl,
la principale festa azteca
La famosa festa di Toxcatl cadde il 19 maggio. La
sera della vigilia oltre 1000 nobili indiani si raccolsero nella corte del
maggior tempio. Ciascuno di loro aveva i più belli e i più preziosi
monili,erano senz' armi e senza difesa. Per la voglia dell'oro di cui erano
adornati, Alvarado fece mettere 10 uomini di guardia a ogni porta,e lui stesso
con altri uomini fece strage degli Aztechi e li derubò.
(da Fernando de Alba)
Mentre tutti si godono la festa,
gli Spagnoli prendono la decisione:attaccheranno gli Aztechi. Essi chiudono le
uscite; entrarono nel cortile Sacro per uccidere. Portano scudi di legno ed
alcuni di metallo e le loro spade. Si avventano su quelli che stavano
suonando,li trafiggono con le lance. Molti caddero con le viscere sparse e con
le membra a brandelli,altri con la testa schiacciata .
(dagli informatori
di Sahagum)
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La rivolta dei
messicani
Quando la cosa si
seppe fuori,cominciarono a gridare:<<Guerrieri messicani, venite!>>
tutti venivano con armi e con insegne,scudi e frecce.<<Sono stati uccisi i
nostri guerrieri!>>. Si udì il frastuono,si levarono grida. In un attimo
eccoli tutti riuniti ed hanno armi e scudi.
La notizia della rivolta giunse a Cortez.
La città si sollevata e che Pedro
de Alvarado era assediato nella sua fortezza. La prima notizia fu portata da due
tlaxculani, poi arrivò anche una lettera di Pedro de Alvarado che la
confermava. Ogni sorta di violenza durante una festa preparata da essi,in onore
dei loro idoli. Cortez rispose che sarebbe andato lui a mettere a posto le cose
e informò Alvarado che stavano marciando in suo aiuto.
MARCO M. e ENRICO.
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