DIREZIONE 4° CIRCOLO Contatore visite SETTIMO T.SE

Dirigente scolastico:  Franca Fiore; Collaboratori: I. Sattin, Vicario: D. Ianchello                                    dove siamo?  consulta la mappa 

4A Rodari 4B Andersen

LA CURA DEL CORPO (di Giacomo e Silvia)

Ogni persona curava il proprio corpo e l' abbigliamento con particolare attenzione.

Per lavarsi usavano sostanze vegetali come la radice delle saponaria ed erbe profumate.

I maschi usavano portare i capelli lunghi con frangia anteriore.

I sacerdoti si rasavano ai lati della testa ma portavano una lunga ciocca al centro;

I guerrieri avevano una lunga coda che veniva tagliata dopo la prima battaglia.

Le donne si accorciavano  le lunghe e lucenti chiome  in modi conforme all'età.

GLI ABITI E I GIOIELLI .

L'indumento principale maschile era il perizoma , quello dei sacerdoti era nero o verde scuro o con ricami  raffigurati   crani o ossa umane;   solo l'imperatore  indossava il mantello turchese. I sacerdoti e i guerrieri utilizzavano a volte una tunica a maniche corte aperta sul davanti o completamente chiusa. Uomini e donne del popolo  camminavano scalzi , ma i ricchi calzavano i sandali  allacciati alla gamba. Si usavano gioielli di varie fogge e materiale.

L'ABBIGLIAMENTO

Sia maschile che femminile , era di modello simile: variano soltanto le decorazioni e i tessuti.

LA  PETTINATURA

Indicava la classe di appartenenza; le ragazze tenevano i capelli  sciolti,le donne sposate li raccoglievano in trecce , i contadini li portavano frangiati, i nobili avevano il privilegio delle acconciature elaborate.

GLI ABITI                                              

Un contadino   non ci metteva molto a vestirsi.Dormiva col perizoma .

Al mattino raccoglieva la coperta e se la avvolgeva su un braccio.

I GIOIELLI

I  gioielli attaccati  alle  labbra e al naso indicavano che quest' uomo era un guerriero  d'alto rango. Ha decorato il viso con una striscia di colore e con disegni impressi con stampi d'argilla per recarsi ad una festa.

LA SCRITTURA DEI MAYA di Eleonora e Michael

Quello dei maya fu l'unico sistema di scrittura fra le culture precolombiane, ma non fu inventato interamente da loro. Esso consisteva in un complesso miscuglio di elementi ideografici e fonetici.

Oggi gli studiosi hanno ampliato la lista di questi simboli o glifi; se ne sono decifrati circa 40-50 mentre molti sono ancora oscuri. Gli scribi erano personaggi di rilievo nella società maya .La divinita protettrice dei maya era Itzamnà inventore della scrittura. I libri maya trattavano di avvenimenti storici. Erano formati da una striscia ripiegata a “fisarmonica” composta di rettangoli . Spigati misuravano fino a 6-7 metri erano confezionati di carta , fabbricati con la corteccia. Gli spagnoli ritenendoli testi demoniaci ne bruciarono gran quantità , ne sono sopravvissuti solo 3 .

I CALENDARI E IL TEMPO

I maya conoscevano due calendari : il primo che noi chiamiamo almanacco è il più vecchio,il secondo calendario chiamato haab. L'anno sacro di 260 giorni è visualizzato dalle 2 ruote più piccole. La sequenza di ruota più grande visualizza invece il calendario haab di365 giorni. I due cicli sono simultanei . La data di partenza del calendario haab veniva fatta risalire al 3113 a.C. , anno di creazione del mondo-secondo la mitologia del popolo Vuh-l'uomo nacque dal mais.

I maya accumularono e registrarono un considerevole complesso di conoscenze astronomiche fra cui le loro tabelle di eclissi solari , sembravano consentissero di fare previsioni esatte.

I NUMERI

I numeri erano registrati con un sistema di sbarre e punti : il punto corrispondeva a 1 , la sbarra a 5,

lo zero era rappresentato da una conchiglia stilizzata . La numerazione era vigesimale . Sui bassorilievi i numeri erano più elaborati per esempio il 9 poteva essere rappresentato in 2 modi.

GLI  INCAS  di Annalisa e Luca

L' ALIMENTAZIONE

L' alimento principale era il mais, si mangiavano fagioli, semi di amaranto o di salvia. Si mangiava tre volte al giorno: alle 10:00 del mattino si mangiava zuppa di mais bollito, addolcita con miele o insaporita con salsa  piccante. I ricchi consumavano cacao con miele o vaniglia, succo di agave fermentato o altre spezie. A metà giornata si mangiava mais, fagioli, salsa di peperoni e pomodori; raramente carne di uccelli, selvaggina o tacchino. La tavola dei ricchi era più raffinata. Si preparavano più di 300 piatti comprendenti gallette di mais, arrosti e bolliti, ragù di cacciagione, pesci in salsa di zucca, rane, vermi, formiche alate. Naturalmente c' erano legumi, patate dolci, peperoni e pomodori. La cena era leggera composta da sostanze liquide variamente aromatizzate.

LA  VITA  QUOTIDIANA

Le donne preparavano pasta per confezionare tortillas e cuocevano cibi con una pietra vulcanica. Le faccende non erano lunghe perché l' arredamento era semplice. Gli uomini si alzavano all' alba per andare ai campi e tornavano al tramonto. Nelle città si alzavano presto. Artigiani, mercanti, sacerdoti e giudici si alzavano presto.

LA  VITA  CONTADINA

La vita contadina non era mai oziosa, le donne cuocevano e intrecciavano stuoie e canestri. Si occupavano dell' educazione dei figli. Gli uomini immagazzinavano il mais in grandi granai, raccoglievano agave. Curavano la manutenzione delle campagne. 

IL GIOCO DELLA PALLA PRESSO I MAYA

Daniele e Chantal

Questo gioco era diffuso in tutta l'America Centrale.

GLI SFERISTERI

Lo sferisterio era a forma di I maiuscola, o d'una specie di doppia T.  Gli spettatori, si disponevano su dei alti muri perpendicolari o obliqui che determinano lo "stadio"; i nobili, per non mischiarsi alla folla , assistevano al gioco dalle terrazze dei palazzi vicini. Lo sferisterio era ritenuto una rappresentazione del cosmo e la palla simboleggiava la corsa del sole.

GIOCO E RITO

Al gioco vi partecipavano due squadre di cinque giocatori che cercavano di far passare attraverso un anello di pietra, senza toccarla con le mani e con i piedi. Il costume per proteggere i giocatori comprendeva una larga e pesante cintura di legno e cuoio, un'imbottitura per i fianchi e le ginocchia, dei guanti e, in alcune regioni anche un casco. Questo gioco rituale si svolgeva alla presenza di un folto pubblico, gli spettatori , partecipavano al gioco scommettendo pesantemente sui loro beni, le mogli, i figli ed anche su loro stessi e la loro libertà.

VINCERE O MORIRE

Le partite erano molto pericolose e non venivano vissute come una semplice gara atletica, infatti, il gioco, piuttosto che una competizione sportiva, era un rito sacrale. Il gioco era profondamente impregnato di immagini di morte e sacrificio; fra le cerimonie svolte dopo la partita c'era anche il sacrificio dei perdenti. Si pensa che il sacrificio dei giocatori fosse un'offerta al Sole, del quale la palla era probabilmente un simbolo. Il "giogo" in pietra, copia di una cintura di cuoio dei giocatori; gioghi simili sono stati ritrovati in tombe di uomini decapitati, quasi certamente giocatori sacrificati.

 

 

La giornata lavorativa degli Inca. di Francesca e Andrea

Contadini, artigiani e operai quando si alzavano all'alba, facevano una colazione, spesso mangiavano gli avanzi della sera prima, bevevano una bevanda, chiamata “AKA”.

Il lavoro iniziava quando tutta la famiglia si riuniva per il pasto. Il lavoro continuava fino al calar del tramonto.

L'alimentazione.

LA DIETA DEL POPOLO.

Gli Inca non friggevano ma mangiavano solo cibi bolliti. Con il grano turco cucinavano una zuppa che chiamavano “MOTE” che era aromatizzata con erbe e pepe.

Mangiavano il pane di grano turco. Gli Inca, mangiavano anche la di lama,che veniva preparata così:  veniva fatta seccare al sole e poi bollita in zuppe. Il lama veniva usato per il trasporto della lana.

Allevavano anche i porcellini d'india perchè la loro carne era molto apprezzata.

Non mancava la cacciagione. Finivano la dieta con uccelli e rane, vermi, lumache e il cactus chiamato (TUNA). Il mais (QUINOA) trasformato in farina, come le patate che erano trasformate in (CHUNO). Anche la carne veniva seccata e salata perchè si mantenesse a lungo.

Il compito delle donne era di condividere con gli anziani, di preparare la (CHICHA) masticando i semi di mais, poi sputandoli nell'acqua di una giara. Si provvedeva a far seccare le pannocchie di mais e far ingrassare i porcellini d'india,veniva anche preparata così: bisognava schiacciare per far uscire l'acqua e lasciati fuori di notte perchè si congelassero.

Alla tavola dei nobili.

I nobili e i dignitari avevano cibi più vari e raffinati rispetto al popolo.Dalle coste giungevano pesci freschi e crostacei,spezie ed erbe. Atahualpa, l'ultimo Inca il cibo gli veniva servito su vasellame d'oro ed argento messo su stuoie. La fionda era fatta di corda o cuoio e da una tasca per il sasso da lanciare. Dopo aver impugnato la fionda si fa ruotare poi lasciandola di colpo.

I PRODOTTI AGRICOLI

Erano spesso fatti con grande maestria nei manufatti di ceramica.


LE CASE DEL VILLAGGIO INDIANO

Le mura proteggevano le abitazioni dal freddo e dal vento:  i tetti erano a forma spiovente, era una tecnica adottata per evitare i danni.

LA MEDICINA E LA FARMACOPEA DEGLI INCA  di Giulia F. e Dario R.

Gli Indios avevano abilità nel curare le malattie utilizzando le erbe però non disprezzavano la magia.

LE MALATTIE E I RIMEDI

Le malattie più diffuse erano le febbri e l'uta,(una specie di lebbra che colpiva il viso).

Gli Indios ritenevano che tutti i mali avessero una causa soprannaturale e che perciò occorresse curarle,(non solo con medicine naturali),ma anche con pratiche magiche e religiose; in questo caso intervenivano gli stregoni,i sacerdoti,gli indovini.

Il potere dei medici derivava dalla saggezza delle loro formule,che derivavano tramandate di padre in figlio.

Gli Inca sapevano praticare le imputazioni, incidevano gli ascessi.Sapevano otturare le carie e le protesi erano fatte con il rame.Sapevano anche trapanare il cranio,però non intervenivano sugli organi interni.Per suturare le incisioni si ricorreva alle formiche carnivore alle quali venivano fatti mordere i lembi delle ferite;poi si tagliava loro la testa che fungeva da graffetta naturale.La malaria veniva curata con la quina-quina.

Il "paico" era molto indicato per le febbri comuni.

Contro la tosse si somministrava un' infusione.

Il tabacco era usato come polvere da fiuto per liberare le vie nasali.

Quando si perdevano i sensi si rimediava con il sangue di condor.

Per curare la pelle,si usavano i sali minerali.

UNA "MEDICINA" PERICOLOSA:LA COCA

La pianta più usata era la coca: era considerata una divinità ma poteva essere mortale. I minatori e gli abitanti potevano servirsene liberamente.Solo i sacerdoti potevano prenderne piccole dosi. In epoca tarda-incaica, la coca fu usata anche come moneta. 

  

  

 

 

 

L'ALIMENTAZIONE DEI MAYA

di Andrea Au. e Andrea Al.

l'alimento principale dei Maya era il mais e alla donna spettava la sua preparazione .

I chicchi secchi del mais erano deposti in un vaso di terracotta con acqua e calce, lasciati in bagno

per un'intera nottata, il mais veniva macinato in farina grossa .

Venivano disposti su un contenitore di terracotta, sul fuoco .

Il mais veniva sciolto nell'acqua come bevanda “ Posol “ . Le foglie di granoturco venivano macinate e bollite nell'acqua .

Sulla mensa era presente una bevanda a base di cioccolato, non mancavano CARNI, PESCI, FRUTTA e MIELE.

LA VITA QUOTIDIANA DEI MAYA

Le bevande alcoliche venivano usate durante le cerimonie sacre .

Le donne oltre a cucinare badavano alla casa , tessevano e filavano ; andavano al mercato a comperare e a vendere ciò che producevano .

Quando occorreva le donne aiutavano gli uomini nella semina e nella coltivazione .

Nel corso della giornata si ristoravano con il “ Posol “.

Molto tempo era impiegato per i lavori pubblici , si dormiva tutti nella stessa stanza su base di piattaforma , coprendosi con panni di cotone “Pati “. La vita dei contadini si svolgeva fuori dalla zona cerimoniale e pubblica ; abitavano in capanne di legno , intonacate , con il tetto di foglie di palma .

I SACRIFICI RITUALI PRESSO GLI AZTECHI di Alessandro e Dario B.

Durante la Festa del Sole un prigioniero di guerra saliva la scalinata della piramide .

La vittima veniva sacrificata con un coltello col manico di resina e la lama di selce.

Il cuore della vittima dopo che è stato strappato veniva messo in un contenitore di pietra e i sacerdoti facevano rotolare il corpo giù dalle scale.

L'eletto si nutriva solo di sangue umano.

Il re Montezuma aveva sempre a disposizione tanti prigionieri da sacrificare .

LE GUERRE

Gli Aztechi combattevano guerre contro i vicini (le cosiddette “guerre dei fiori”) .

LE FESTE

Dopo ogni mercato si organizzavano feste, nel quale si esibivano musicisti su poche note (a fianco) flauti, (sotto) sonagli (in basso) tamburi .

I GIOCHI

Gli Aztechi erano abili a giocare a palla, come i Maya; svolgevano giochi d'azzardo che si svolgeva su una scacchiera, utilizzando fagioli come segnapunti, infine giocavano al “volador” nel quale uomini mascherati da uccelli e legati a una corda si gettavano giù da un palo .

 
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ASPETTO FISICO E ABBIGLIAMENTO degli INCA di marco e di giulia fa.

LE TRIBù E L'ASPETTO FISICO INCA.

Gli inca, avevano tutti il fisico simile.

Gli uomini erano di media statura,con il petto ampio,mani tozze e piedi robusti.

Il volto era distinto da occhi scuri e allungati,pelle ramata,zigomi alti,capelli spessi,scurissimi e possedevano una notevole agilità e resistenza fisica.

GLI ABITI

Il primo indumento indossato dal maschio era il perizoma.

Gli uomini portavano un camicione di lana (onka) che era realizzato dagli uomini al telaio, erano di lana e, nelle zone costiere, a disegni geometrici in una vastissima gamma di colori(più di 100 tonalità).

Il camicione aveva 1 buco per la testa e 2 grandi aperture per le braccia, simile all'odierno poncho.

Gli abiti della gente comune erano semplici.

1 tunica di lusso, maschile, decorata a scacchi realizzati nella tessitura della stoffa, 2 Tipico spillone d'oro, a forma di cucchiaione, detto tipù: era usato dalle donne della nobiltà per tenere chiusi i mantelli sul petto.

Gli uomini tenevano in testa copricapi elaborati come segno di appartenenza a una determinata tribù.

I cittadini indossavano pantaloni(huara)e,sopra il poncho bianco,una mantella di lana marrone gettata sulle spalle e annodata sul petto.

Generalmente i piedi erano nudi o protetti da sandali con la suola in cuoio di lana;la tomaia era a volte più corta del piede per permettere alle dita di fuoriuscire per meglio aderire al suolo nelle salite più ripide.

Le donne vestivano un semplice abito formato da una lunga pezza rettangolare di lana d'alpaca (anaqu) che copriva anche la testa e che veniva trattenuta in vita da una cintura.

Sopra indossavano un mantello,lo yacolla, e ancora uno scialle (topo) trattenuto da una spilla in rame, argento o, avendone i mezzi,  in oro.

I lunghi e lucidi capelli erano sciolti, oppure raccolti in trecce e ornati con fili colorati di lana.

ALTA MODA

I dignitari indossavano lo stesso tipo di abiti, e gioielli o ornamenti di preziosa frattura.

Atahualpa sfoggiava abiti di tessuto particolarmente raffinato.

Erano le vergini del Sole ad occuparsi del suo guardaroba e lo stesso indumento non poteva essere indossato più di una volta.

ACCONCIATURE FEMMINILI

Tipiche delle culture peruviane fin dal 2 millennio a.C.

I CARATTERI SOMATICI...

dei popoli indiani: capelli neri e lisci,zigomi alti, naso largo, labbra carnose e mascella sporgente.


GLI ACCESSORI

Sandali di lusso, sandali comuni.

Con la lana si confezionavano borse e copricapi multicolore.

L' IMPERO DEGLI AZTECHI

Nel 1427 gli aztechi erano una piccola e povera tribù ma meno di cent'anni conquistarono un vasto impero, comprendeva cinquecento città e quindici milioni di abitanti.

Ogni anno viaggiavano da una città all'altra per riscuotere le tasse, furono le tasse a rendere gli Aztechi ricchi e molto odiati. I Marchesi avevano una posizione a parte nella società Azteca.

L' unico interesse era diventare ricchi ,al re erano molto utili come spie per le informazioni che riportavano le ricchezze delle città, e le dimensioni dei loro eserciti. Nascondevano i loro tesori e sostenevano di essere poveri; andavano per le strade a piedi scalzi e con miseri mantelli , perché solo i nobili potevano indossare abiti di bella fattura , ma in casa loro si adornavano di piume e gioielli e godevano di tesori che avevano portato dai viaggi.

IL RE MONTEZUMA

Il re Azteco governava la città insieme alla donna ,il suo funzionario più importante, il re Montezuma si occupava principalmente degli affari esteri. Aveva il compito di ricevere le tasse delle città conquistate. Doveva premiare i guerrieri e quando il raccolto andava male, devono distribuire il grano alla popolazione. I nobili portarono Montezuma per le strade su una lettiga, nessuno poteva guardare il re in faccia. A palazzo i nobili dovevano avvicinarsi a lui e avvolti in mantelli logori. Montezuma imparò le funzioni di sacerdote, apprese a leggere i libri sacri e a guardare le stelle. Seguì l' addestramento per diventare guerriero, a18 anni conquistò il titolo di "maestro di ferite" e gran sacerdote.

Quando suo zio divenne re, a Montezuma fu dato il ruolo di comandante militare. Nel 1503 venne eletto re. La sua vita cambiò completamente. Andò ad abitare in un palazzo, sposò le principesse di tutte le tribù dell'impero.

LA SCONFITTA E LA CONQUISTA

L' anno prima della conquista spagnola gli Aztechi ebbero orribili presagi.

Una notte la gente udì una donna piangere per le strade la morte dei figli.

Si vede Montezuma che studia la cometa che ogni notte appariva nel cielo.

Gli spagnoli sbarcarono nel 1519. Montezuma credette che gli spagnoli fossero dei e non osò combatterli.

Quando vide che le sue formule magiche non riuscivano a fermarli, li accolse in città con tutti gli onori.

Non fece resistenza neppure quando lo arrestavano.

COME FURONO SCONFITTI GLI AZTECHI

Le belle industrie e le lance di ossidiana non potevano nulla contro le armature. E pio gli Aztechi non avevano visto mai i cavalli e le cariche della cavalleria

   
 

 SITO A CURA DI: A.  COLLOCA,   I. SATTIN,   M. SILVETTI,   N. PERUZZO, M. TOSELLO, M.LAMARCA.

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